Il PNL, acronimo di Profit ‘n’ Loss, è un rendiconto finanziario che sintetizza i ricavi, i costi e le spese sostenute durante un periodo specificato, generalmente un trimestre o un anno fiscale. Il caso più semplice su cui calcolare il PNL è quando si lavora con un solo strumento finanziario su cui si basano degli ordini, cioè su cui si decide quanto e quando comprare o vendere. A questo punto però le cose si complicano leggermente; si devono obbligatoriamente presentare alcuni concetti fondamentali dell’analisi finanziaria:
- curva ASK: curva dei prezzi su cui si compra, cioè si effettua un “buy”.
- curva BID: curva dei prezzi su cui si vende, cioè si effettua un “sell”.
- contract multiplier: moltiplicatore delle quantità. Ogni strumento finanziario ha un proprio moltiplicatore, ad esempio per il Crude Oil è pari a 100, per le azioni è pari a 1. Questa quantità verrà indicata con M d’ora in poi.
- commissione: prezzo dell’operazione “acquisto”; ciò comporta una perdita immediata al momento dell’acquisto.
- Psell : prezzo a cui vendo; tale valore è rappresentato sulla curva BID.
- Pbuy: prezzo a cui compro; tale valore è rappresentato sulla curva ASK.
- Spred: differenza tra curva ASK e BID.
- Pc: prezzo corrente.
- Q: Quantità di strumento che desidero acquistare o vendere, ad esempio posso decidere di acquistare 100 azioni di una particolare società quotata in borsa.
- Posizione Aperta: operazione che è ancora in grado di generare un profitto o subire una perdita.
Passiamo ora alla formula per il calcolo del PNL nel caso più semplice, cioè nel caso in cui si acquista una certa quantità di un bene, e tale quantità sarà poi interamente rivenduta. In questo caso il PNL è pari a PNL = M*Q*(Psell – Pbuy).
Appare ovvio che se la differenza tra i due prezzi è positiva, vuol dire che si è venduto lo strumento d’interesse a un prezzo superiore a quello che si è pagato in precedenza, ciò indica un profitto. Nel caso contrario, cioè nel caso in cui Pbuy>Psell, si ottiene una perdita.
Nella realtà non esiste una Trading Strategy (cioè un insieme con cui si comprano e vendono strumenti finanziari) così banale; le Trading Strategy che si rispettino hanno all’interno molti ordini di buy e sell. Non sempre quindi la quantità venduta è uguale a quella comprata, ad esempio immaginiamo di comprare e vendere una quantità Q1 (come nell’esempio precedente), e di effettuare un ordine sell, subito dopo, con una nuova quantità Q2. In questo caso mi trovo in una posizione aperta, cioè in una posizione in cui il mio profitto o la mia perdita dipendono da fluttuazioni aleatorie. La posizione verrà dichiara chiusa solo quando verrà effettuato un ordine opposto della stessa quantità Q2. Appare ovvio allora che, in una buona strategia di trading, si vorrebbe ottenere un PNL che tenga conto anche di questa posizione aperta, e non solo delle posizioni chiuse. Il PNL può quindi essere scomposto in due parti: Realized e Unrealized. La prima contiene il PNL calcolato con le sole posizioni chiuse, mentre la seconda quantità individua la parte di PNL non ancora chiusa, cioè il PNL che si otterrebbe se si chiudesse la posizione attualmente aperta al prezzo corrente Pc. La componente Realized può essere, inoltre, ulteriormente suddivisa in Gain, cioè trade positivo, e Loss, cioè trade negativo. In definitiva il PNL può quindi essere espresso come segue:
PNL = Realized + Unrealized = Gain + Loss + Unrealized.
Quella illustrata fino ad ora è una situazione molto semplice, in cui si applica una strategia di Matching molto basilare: FIFO (First In First Out). Esistono molte strategie diverse di Matching poiché si può scegliere arbitrariamente con quale buy si vuole chiudere la posizione sell aperta, o viceversa. Una corretta strategia di Matching viene selezionata in base ai propri obiettivi. E’ importante notare però che al variare di questa strategia il PNL rimane costante, ma le sue componenti variano.
Al seguente link è disponibile una lista di Matching Methods https://www.interactivebrokers.com/en/software/ibto/ibto/lotmatchingmethods.htm
